Come ottenere maggior volume sul manto del cane grazie alle proteine
Il 95% della struttura del manto del cane è fatta interamente da proteine (cheratina): basta già questo dato per far percepire l’importanza di implementare e dosare le proteine all’interno di un trattamento cosmetico, al fine di ottenere il massimo volume per una fase di taglio straordinaria.
Nell’ultimo appuntamento in Live all’interno dell’Adok Community (che puoi rivedere qui: LINK), si è parlato di come le proteine possano aiutare il toelettatore ad avere un eccellente effetto riempitivo (volume) per facilitare la fase di taglio. Tuttavia, abbiamo anche analizzato le altre funzioni della proteina e, soprattutto, le differenti tipologie.
A COSA SERVONO LE PROTEINE
Le proteine non hanno esclusivamente la funzione di volumizzare il manto del cane, ma agiscono su diversi fronti. Nello specifico:
- Rendono la base lavante dermo compatibile, attenuando l’aggressività del tensioattivo;
- Contrastano l’ondulazione del pelo, avendo quindi un manto perfettamente liscio e stirato;
- Creano un effetto “barriera”: il pelo quindi viene “rivestito” dalla proteina stessa, impedendo all’umidità di rovinare il manto ma preservando l’effetto piega per più tempo (quindi un cane con un pelo più ordinato);
- Generano un effetto termoprotettivo. Quando un cane è in fase di asciugatura o esposto per troppo tempo al sole, il pelo tende a seccarsi e la cuticola si riapre nuovamente: le proteine, irrobustendo e rivestendo il manto, riusciranno a prevenire l’effetto elettrostatico.
COME SI DIFFERENZIANO
Innanzitutto, bisogna partire dalla derivazione delle proteine. Queste ultime possono avere origine animale (come le proteine del latte, del cachemire o del collagene) o vegetale (seta, grano, moringa, ecc…).
La scelta di utilizzare una proteina di una certa derivazione è puramente commerciale, in relazione quindi al messaggio che vuole trasmettere l’azienda attraverso il prodotto che distribuisce: se, ad esempio, si desidera etichettare il proprio prodotto come specifico per manti lunghi, si sceglierà la proteina della seta per rimandare al concetto di morbidezza che può avere il manto a seguito del trattamento.
Più che concentrarsi sulla derivazione, però, è bene capire la reale differenza tra le tipologie di proteine. Esse, per essere adoperate all’interno di una base lavante e/o condizionante, vengono sottoposte a un processo chiamato idròlisi enzimatica, quindi la proteina pura viene spezzata in numerose particelle per permetterne l’utilizzo.
A seguito di questa scissione, si ottengono due tipi di proteine:
- PROTEINA IDROLIZZATA, ovvero una proteina che aiuta a irrobustire e irrigidire il pelo, in quanto da più volume e aiuta notevolmente a trattare il manto in fase di taglio;
- PROTEINA QUATERNIZZATA, cioè una proteina che, al contrario dell’idrolizzata, condiziona maggiormente il pelo, anche se ne viene fatto un uso continuo nel tempo. Questo tipo di proteina subisce un’ulteriore processo che la rende cationica (caricata positivamente).
Risulta fondamentale, quindi, non focalizzarsi esclusivamente sulla proteina utilizzata (es. cheratina), ma analizzare nel dettaglio la tipologia a seconda del risultato che si vuole ottenere. Pertanto, è necessario sapere che tipo di proteina si sta utilizzando, scegliedo l’ idrolizzate se voglio ottenere volume o le quaternizzate se desidero condizionare.
Ovviamente, bisogna dosare il valore proteico all’interno del trattamento per evitare effetti indesiderati, ad esempio, abusare troppo della proteina potrebbe produrre eccessiva rigidità al pelo.
COME UTILIZZIAMO LE PROTEINE IN ADOK
Nel nostro sistema di cosmetica personalizzabile, implementiamo le proteine all’interno di alcune referenze:
- Fase 1: nella nostra base lavante, vengono utilizzate le proteine per garantire la maggiore dermo compatibilità possibile;
- Elisir Volumix e Sostantivante: abbiamo scelto di inserire all’interno dei suddetti attivi delle proteine esclusivamente idrolizzate, per garantire l’effetto rigido, riempitivo e la massima compattezza ideale in fase di taglio;
- Wrap Botox: all’interno di questo spray fissativo sono presenti anche amminoacidi, vale a dire i componenti delle proteine (come la Lisina o la Alanina). L’utilizzo dei singoli amminoacidi, in questo caso, rafforza il lavoro delle proteine nel tempo.
Se si desidera approfondire l’argomento nel dettaglio, è possibile rivedere la diretta iscrivendosi nel gruppo Facebook Adok Community, scaricando anche le slides illustrative!
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